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Un Manhattan per Connelly

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The Lincoln lawyer, il film con Matthew McConaughey tratto dal romanzo di Connelly Avvocato di difesa

Nei gialli di Michael Connelly il mondo dell’informazione è spietato, senza scrupoli. Al venerdì vengono consegnate le lettere di licenziamento con due settimane di preavviso, anche per giornalisti famosi, anche al Los Angeles Times.

Ma alla fine prevale e si salva chi sa scovare notizie migliori ed è in grado di farle pubblicare con 24 ore di vantaggio sugli altri. Scoop, insomma. Certo, ci sono momenti terribili anche per gli ex intoccabili, ad esempio quando arriva sul tavolo la lista degli RFO, ovvero riduzione forza in organico. Il cronista di nera Jack McEvoy finisce sulla lista dei dannati. Non molla e punta a lasciare in eredità uno scoop, prima di ritirarsi a scrivere un libro. Serve una buona dose di whisky per mandar giù l’affronto della cacciata da quella redazione considerata un paradiso in terra fino a qualche anno prima.

“Quando ne ordinai un altro – racconta il protagonista dell’ “Uomo di paglia” (Piemme) – il barista volle che facessimo un patto. Avrebbe versato altro whisky nel mio bicchiere solo se gli avessi consegnato le chiavi della macchina”. A quel punto il liquore “sale fino alla punta dei capelli”.

In serate meno tristi sarebbe bastato un Manhattan: due terzi whisky rye e un terzo di vermouth rosso, da mescolare nel mixing glass per poi completare con qualche goccia di Angostura. Una ciliegia al maraschino completa il cocktail dedicato all’isola newyorchese, ideato, secondo una delle etiliche leggende, dalla madre di Wiston Churchill che prima di sposarsi viveva a New York.


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